A porte chiuse
Di Jean Paul Sartre
Regia e adattamento: Vittorio Attene
Scene: Caterina Riccomini
Musiche: Vittorio Attene
Con: Cristian Corò, Cristina Maffia, Daniela Zangara
Durata: 75 minuti
Consigliato ad un pubblico adulto
Scritta nel 1944 ma estremamente attuale e “rivelatrice”, l’opera di Jean Paul Sartre si svela in tutta la sua potenza comunicativa, trasportandoci in un’atmosfera intima, claustrofobica a tratti, eppure fortemente evocativa. La stanza in cui si trovano i personaggi non ha né finestre né specchi. I protagonisti si aspettano di essere torturati, ma nessuno più entra nella stanza.
L’adattamento scelto e realizzato insieme al regista Vittorio Attene e alla scenografa Caterina Riccomini enfatizza la presenza di barriere – non solo fisiche – alla reale comunicazione e comprensione tra personaggi che, assorbiti dal loro passato e dalle loro esistenze più o meno disperate, dovranno fare i conti con una solitudine della mente, prima ancora che dello spazio.
Alexander, Ines ed Esthelle si ritrovano a dover condividere uno spazio angusto senza la possibilità di poter entrare davvero in contatto, senza ricevere alcuna risposta dall’alto sul perché si trovino lì. Dovranno capirlo da soli. E forse ci riusciranno, anche se il prezzo da pagare sarà alto, molto alto.
Una metafora delle relazioni sociali e della stessa identità, formata (o deformata) dalla prospettiva degli altri. Un’intuizione che rimane sempre potente per la sua capacità di descrivere i rapporti umani, le aberrazioni e forzature del giudizio altrui, anche 70 anni dopo.