Le cognate
Di Michael Tremblay
Regia e adattamento: Vittorio Attene
Cosa può succedere se un’inaspettata vincita di un milione di punti, di quelli che si raccolgono facendo la spesa in quasi tutti i supermercati, ci desse la possibilità di cambiare ogni singolo pezzo della nostra casa e anche di più, dalle pentole al divano? La trama vuole che una signora, Germaine, sposata e con una figlia che detesta, decida in seguito alla straordinaria e inaspettata vincita, di organizzare nella sua cucina “un party per l’incollaggio dei punti” invitando parenti e amiche. Ma si sa che la fortuna spesso genera invidia in chi fortunata non lo è mai stata…
A soli ventitré anni, nel 1965, Tremblay aveva scioccato il teatro canadese, portando in scena in dialetto quebecchese una grottesca galleria di quindici comari operaie. Scritta negli anni del massimo impulso del consumismo, è considerato il capolavoro della drammaturgia canadese, per lo straordinario equilibrio di comicità e tragedia, di linguaggio popolare e struttura moderna. Con le sue irresistibili trovate, Tremblay sa descrivere con sensibilità il vuoto esistenziale di vite di donne, piegate dal perbenismo e dal malumore, tutte casa, chiesa e centro commerciale.